Quante volte ci è capitato di ricevere in prestito o prestare un libro, un farmaco da banco, un’attrezzatura (un semplice cacciavite), un genere alimentare (un pacco di pasta) che mancava … . Quante volte, visto che è annunciata una visita al supermercato o in farmacia, chiediamo o ci viene chiesto di prendere qualcosa. Quante volte facciamo cassa comune per viaggi, feste, regali, qualcuno anticipa e poi ci si dimentica di regolare i conti. Sono semplici eventi della vita di tutti i giorni, anche banali se vogliamo, ma la cui gestione fa la differenza. Non sempre siamo solerti nella restituzione, tutti noi abbiamo sensibilità e priorità diverse, ma è fondamentale per la convivenza rispettare quelle degli altri
La correttezza non è misurabile o monetizzabile ma è un attimo fare figure barbine e prendersi la nomea di ‘braccetto corto’. Lo stesso vale per la restituzione/recupero di oggetti ricevuti/prestati. Purtroppo, abbiamo tante cose per la testa e qualcosa può scapparci. Non è volontà profittatrice o predatoria, è solo un problema di memoria. Siamo umani e l’età non aiuta.
È anche una questione di pulizia/ordine mentale e un’economia di pensiero. Per alcuni il dubbio di aver dimenticato qualcosa da fare o da restituire è molto fastidioso, più ancora del dubbio (o la certezza) di dover ricevere qualcosa da altri. In questo secondo caso, ci può essere imbarazzo nel chiedere, e lasciar correre è più semplice ma è comunque fastidioso e ingiusto e c’è il rischio di raffreddare i rapporti. In generale, è più lineare l’approccio diretto, dicendo che pensi di avere aver dimenticato di restituire qualcosa e chiedi riscontro. Magari emergono altre situazioni sospese all’incontrario, ci si chiarisce e non se ne parla più. Si sentono di altre modalità, più fastidiose, specialmente se messe in atto a distanza di tempo. Esempi: la persona a cui chiedo di prestarmi il trapano, nel darmelo mi ricorda che devo ancora restituirgli il cacciavite che mi aveva dato un mese prima. “Te lo riporto subito avevo detto io”, e lui gentilmente: “Fai pure con comodo”. Ancora, “Visto che passi al supermercato, mi puoi prendere …” e tu nel rispondere: “Sì volentieri!” chiedi se devi aggiungere questo costo agli altri sospesi di precedenti commissioni simili. Non sono dinamiche simpatiche!
Nessuno è obbligato ad essere gentile – anche se qualche volta ci si sente forzati o forziamo – e siccome è meglio non pensare alla riconoscenza, almeno è necessario far quadrare i conti. Come minimo delle ‘spese vive’ e della fondamentale restituzione di oggetti. Invece, sui tempi impiegati, meglio metterci una pietra sopra, dimenticandoci della reciprocità.
MEMENTO è lo strumento (semplice) che può aiutarci in questo.
MEMENTO non è un’AGENDA giornaliera, settimanale o mensile, per questo ci sono altri strumenti, magari digitali, molto più funzionali, forse più freddi.
MEMENTO non è uno SCADENZARIO! Per ricordarsi i pagamenti di IMU, RCA, tassa circolazione, rinnovi Patente/CI, … conviene avvalersi di altri strumenti. Si vedono bollettini postali, F24, post-it, … attaccati dietro le porte, vicino gli schermi dei PC. Con cerchiate le date di scadenza. … e ancora riusciamo a farcele scappare.
MEMENTO non è un DIARIO personale, per questo ci sono altri strumenti fisici o digitali.
MEMENTO è uno stile di vita!
MEMENTO ci permette di mettere un po’ di ordine nel nostro caotico mondo dei rapporti interpersonali. Lo possiamo anche considerare una tecnica ANTI-TERESINA, come si dice in Veneto. Ci sta anche il detto: “Patti chiari, amicizia lunga!”
MEMENTO serve a tutti, grandi e piccoli e non solo ai maschietti, mediamente più soggetti ad amnesie rispetto l’altra metà del cielo.
La prima volta di MEMENTO è un emozionante viaggio nel nostro passato, anche non recentissimo. Ci permette di fare i conti con cose che pensavamo dimenticate. È l’occasione per farle emergere, rivalutarle, risolverle o chiuderle definitivamente.
Istruzioni per l’uso
Annotare sistematicamente, in stretto ordine cronologico, la descrizione, il contesto dell’evento o circostanza di cui si vuole tener traccia del completamento. Può essere una promessa (da mantenere).
La scrittura dell’evento può occupare più righe fisiche.
Non saltare righe o pagine.
Inserire un quadratino di controllo all’inizio della riga, da spuntare quando chiuso l’evento. In caso di più righe fisiche il quadratino di controllo è solo sulla prima riga dell’evento.
Inserire un quadratino di controllo generale di pagina (in alto o basso a Destra, Sinistra o Centro, non importa dove) di dimensioni un po’ più grandi, da spuntare quando tutti gli eventi della pagina sono chiusi, cioè quando tutti hanno il relativo quadratino di controllo di chiusura spuntato.
I quadratini di controllo (di riga o di pagina) ci permettono di individuare velocemente gli eventi in sospeso. Basta infatti una rapida scorsa sul controllo di pagina, se spuntato si guarda un’altra pagina, altrimenti si scorre la pagina per individuare gli eventi ancora in sospeso. Questo ripassare le questioni in sospeso mette un po’ di ordine, magari ti eri dimenticato di annotarne il completamento, oppure non serve più, perché magari la persona che dovevi andare a trovare è tornata dall’ospedale o ha cambiato residenza. In ogni caso, rivaluti, metti un punto fermo e magari ti proponi di fare qualcosa a breve, cambiando la natura dell’evento.
ESEMPIO di PAGINA:
26/03/2998 | Definire questione aperta, sulle scelte del gruppo teatro. | |||
15/01/2999 16:15 | Incaricato Celeste per acquisto sciroppo in Farmacia. | 15/01 17:45 | Versato l’intero importo 12,50 € | |
17/01/2999 09:00 | Andrea mi presta i suoi preziosi appunti di botanica. | 18/02 10:00 | Restituiti nello stesso stato | |
25/01/2999 09:15 | Dato in prestito cassetta attrezzi ad Elia. | |||
27/01/3000 | Fare visita a zia Anna. | |||
30/10/2999 | Fatta spesa fruttivendolo per Bepi | 30/10 15:15 | Consegnata spesa, ricevuto intero importo | |
02/02/3000 | Telefonare quanto prima a zio Alfio. | |||
15/02/3000 | Comperare il regalo di compleanno di Nonna Pina (18/03) | |||
MEMENTO non ha scadenza!
Quando finiscono le pagine, si prende un semplice quadernetto, magari riportando gli eventi in sospeso, sperando non siano molti. Potrebbe essere l’occasione per completare (poche) cose in sospeso, anche solo forzandone la chiusura annotandone le circostanze. È un chiudere e un ricominciare da zero, una tabula rasa rigenerativa.